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mercoledì 8 giugno 2016

Recensione: "Lisbeth e il segreto della Città d'Oro" di Mavis Miller


Bentornati su Sogni di Carta, topolini di biblioteca!
Oggi vi propongo la recensione di un romanzo per ragazzi che mi ha incuriosita fin da subito e che non ho esitato a portarmi a casa. Per fortuna il mio intuito non ha fatto cilecca e mi sono ritrovata a leggere una storia appassionante, spensierata e profonda al tempo stesso.
Eccovi, dunque, il mio parere =)


Titolo: Lisbeth e il segreto della Città d'Oro
Autore: Mavis Miller
Editore: DeAgostini
Pagine: 480
Prezzo: 14,90 euro
Età: 10+

Trama
Al di là di tutti i confini, al di là dei mari, dei fiumi, delle montagne e delle sconfinate Terre Selvagge, esiste una città magnifica. Le sue strade sono lastricate di gemme preziose, i suoi palazzi sono splendenti e le sue torri si specchiano nelle acque cristalline del Lago Smisurato. Non c’è al mondo luogo più felice della Città d’Oro, e non ci sono al mondo persone più felici dei suoi abitanti. Sì, perché i Lucenti sono dotati di poteri straordinari. All’età di tredici anni, vedono i capelli diventare d’oro e i piedi staccarsi dal suolo in un volo gentile. Ed è per questo che tutti i ragazzini della Città d’Oro attendono con ansia il fatidico compleanno. Tutti, compresa Lisbeth. Lisbeth che sogna di diventare grande in fretta e di frequentare il Collegio Lucente per ritrovare così André, il suo amico del cuore. Qualcosa però va storto: la mattina del suo tredicesimo compleanno, Lisbeth si sveglia con i soliti capelli marroni e le solite caviglie rotonde che non si sollevano dal suolo nemmeno di un millimetro. Ma come è possibile? Forse lei non è Lucente come tutti gli abitanti della Città d’Oro? E se è davvero così, quale sarà il suo destino? Per scoprirlo la ragazzina dovrà affrontare una lunga ed emozionante avventura, al di là delle rassicuranti mura della sua città. Per conoscere il mondo e anche un po’ se stessa.


Il voto dello Gnomo delle Storie:



Per i lettori che hanno voglia di:
Messaggi importanti trasmessi con spensieratezza.


Consigliato da:


Recensione:
La bellissima copertina di questo libro mi aveva attratta già guardandola dallo schermo del pc. Quando me lo sono ritrovato in mano in libreria, poi, non ho potuto che ammirarla ancora di più, visto che gli è stato conferito un effetto metallizzato e luccicante, per rendere meglio l'effetto dell'oro. Se la copertina mi aveva completamente rapita, tuttavia, non sapevo proprio cosa aspettarmi dal suo contenuto. Sul web non erano ancora uscite recensioni, nessuno ha parlato sui social di Lisbeth e il segreto della Città d'Oro e, una volta tanto, per me questa lettura è stata una vera sorpresa, una scoperta continua.
Fin dalle primissime pagine il lettore viene catapultato in una realtà nuova e insieme familiare, non è difficile calarsi nei panni di Lisbeth e di tutti gli abitanti della Città d'Oro. Dopo una manciata di capitoli, ci si accorge che la storia che si sta leggendo somiglia sempre di più a una metafora della nostra società moderna, e allora ai nostri occhi quello che inizialmente sembrava un romanzo fantasy si trasforma quasi in una sorta di distopico. Dico quasi perché Lisbeth e il segreto della Città d'Oro non rientra assolutamente in quest'ultimo genere, anche se al suo interno una critica al nostro modo di vivere (e di pensare) moderno esiste eccome.
"Che bisogno c'è di cambiare le regole, quando funzionano così bene?"
"Perché è il corso naturale delle cose! Il tempo passa! Tutto si evolve. Perché solo noi insistiamo a restare fermi, immutabili?"
"Perché noi siamo perfetti." 
Nella Città d'Oro tutto è perfetto, anche i suoi abitanti, chiamati Lucenti, e perfino i sentimenti. Non c'è posto per la tristezza, l'insoddisfazione e la frustrazione. Ogni cosa negativa viene cancellata, o meglio, dimenticata, trasformata. I Lucenti possono scegliere il proprio mestiere esercitandolo senza nessun tipo di problemi. Anche la morte è vissuta con uno spirito diverso, poiché non è possibile morire di malattia, ma solo di vecchiaia. E quando la fine sopraggiunge, l'angoscia, la tristezza e il dolore sono assolutamente banditi. La dipartita dal mondo avviene serenamente, il lutto non dura che pochi attimi, poi si riprende a festeggiare la ricchezza della vita, con i suoi colori e profumi. Niente deve minare all'equilibrio della Città d'Oro, dove ogni dote è libera di essere espressa e ammirata e dove l'aspetto esteriore è la prima cosa che conta, insieme all'etichetta.
L'unico neo in questo mare di perfezione è proprio Lisbeth. Non solo è impacciata in un modo che in molti ritengono imbarazzante nella ridente cittadina, ma... be', i suoi capelli non sono dorati come quelli di tutti gli altri Lucenti. Lisbeth diventa un caso clinico, etichettata come diversa, normale, e la normalità non è ammessa tra le mura della Città d'Oro, ma solo al di fuori, e questo Lisbeth lo imparerà a sue spese. La aspetta, infatti, una nuova vita nelle Terre Selvagge, là dove vivono i Non-Lucenti, gli imperfetti, i poveri, tra cui si nascondo ladri, assassini e delinquenti della peggior specie.
E' questo lo sfondo su cui si snoda la storia di Lisbeth. L'autrice parla ai suoi lettori con un linguaggio semplice, uno stile leggero e privo di fronzoli. Ho apprezzato la spensieratezza con cui Mavis Miller ci racconta e trasmette temi importanti, facendo uscire i suoi lettori cresciuti, con un'esperienza in più in quella meravigliosa valigia da viaggio che è la lettura.
Lisbeth e il segreto della Città d'Oro ci parla di razzismo, ma non solo. Sono molte le figure che potranno rivedersi nella protagonista di questa storia. Nella nostra società moderna diverso è colui che va controcorrente, ma anche lo straniero, l'intruso, che diventa il capro espiatorio contro cui inveire e arrabbiarsi. Diverso è anche chi ha una spiccata sensibilità o chi è affetto da una rara malattia e per questo "sbagliato", anormale.
Mavis Miller dà voce a queste persone e ai loro piccoli, grandi drammi quotidiani, e lo fa con una spensieratezza e leggerezza disarmanti. Quella che appare come una semplice favola per intrattenere i bambini, si rivela un piccolo gioiello ricco di insegnamenti e intriso di messaggi che non è difficile individuare sotto il nero dell'inchiostro della parola scritta.
L'autrice ci parla anche dell'amore e dei sentimenti, quelli che ci rendono speciali in quanto esseri umani: è da questi che dobbiamo partire per comprendere l'uguaglianza e l'unicità di ognuno di noi. Siamo tutti esseri unici con le nostre imperfezioni, ma è proprio questo a renderci profondamente simili.
Leggete Lisbeth e il Segreto della Città d'Oro se avete voglia di magia, fantasia e spensieratezza. Ma leggetelo anche se desiderate una lettura leggera che faccia riflettere su temi importanti, perché non ve ne pentirete!

Parole chiave di questa storia:
Amicizia
Normalità
Uguaglianza
Segreti
Forza interiore
Spensieratezza


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